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Daily Archives: 13 dicembre 2012

Le idee non hanno sesso

In Puglia, per tutto il 2012, per iniziativa popolare, attraverso diversi eventi ed i soliti banchetti nelle piazze, si sono raccolte le firme per portare in Consiglio regionale la Proposta di Legge ’50 e 50′, che avrebbe garantito la parità numerica delle candidature, in ordine alternato, in tutti gli appuntamenti elettorali. Il primo articolo obbligava i partiti a creare liste composte per il 50 per cento di uomini e il restante 50 di donne. Il secondo invece, garantiva la doppia preferenza al momento del voto.

Il 27 novembre scorso la legge è stata bocciata con voto segreto dal Consiglio regionale che, di fatto, ha ignorato le 30.000 firme raccolte.

Nel corso dei mesi, più volte ho avuto occasione di firmare l’iniziativa ma mi sono sempre rifiutata di farlo. Costringere gli elettori a votare una donna solo perché è tale non aiuta il mondo femminile a trovare la tanto agognata “parità dei sessi”. Come donna devo e voglio essere votata solo sulla base delle mie idee, del mio operato, delle mie capacità.

Le idee non hanno sesso, la capacità non ha sesso e se devo ottenere il consenso non voglio assolutamente averlo solo perchè sono donna. Non sono un panda, una specie in via di estinzione, sono un essere umano pensante e voglio giocare alla pari. Credo che la vera rivoluzione sia proprio questa: riuscire ad essere presa in considerazione per quello che sono, punto. Se continuiamo a pensare a leggi che tutelano la presenza delle donne in politica o impongono (le quote rosa) le donne in incarichi istituzionali, non stimoleremo mai una vera presa di coscienza della triste situazione femminile nell’ambito pubblico. Conosco molto bene le realtà delle amministrazioni comunali e le donne assessore sono rarissime. Quando ci sono poi, vengono poco sentite e considerate. Bene, iniziamo noi per prime ad avere un atteggiamento meno da vittima, scardiniamo dal basso determinati meccanismi ma non perchè c’è una legge che lo regola e lo impone, ma perchè abbiamo una dignità e delle capacità.

 

Elogio al giro di boa

Prima o poi il giro di boa arriva per tutti. Ci sono giri di boa unici ed irripetibili, dolorosi e ripetitivi, momentanei o definitivi, scelti o capitati “come per caso”. C’è chi nella vita conoscerà un solo giro di boa e chi invece ne vivrà tanti. Posso dire con certezza di appartenere al gruppo dei giri di boa seriali. Nella mia  vita infatti i giri di boa sono stati tanti, anche se non saprei dire con certezza quanti. Ogni volta, da lontano, inizio a scorgere una bella e tonda boa rossa che mi dice: Teresa, puoi aspettare tutto il tempo che vuoi con la tua barchetta in mezzo al mare; quello che non farai tu volontariamente lo farà la corrente. Il boa-pensiero come sempre si mostra lungimirante: le correnti mi spingono vicino vicino la boa, tanto che riesco a  toccarla, studiarla e guardarla nei dettagli. Il giro di boa, la svolta, il cambio di rotta, chiamatelo un po’ come volete, a questo punto diventa inevitabile. I timori del pre-giro, lasciano spazio all’euforia per il nuovo percorso, fino a quando i remi ritornano in barca, per aspettare l’ennesimo richiamo al cambiamento, che con un canto da provetta serena di Ulisse, ritornerà ad incantare le resistenze razionali della mie mente.