Un anno fa i Maya ci davano per spacciati, invece sono passati altri 365 giorni da quel famoso 21 Dicembre. Dire che non siamo “morti” e “risorti” più di una volta durante quest’anno, sarebbe una bugia.
Il “mondo è finito” quando, sono morte cinquecento persone nel Mare Nostrum, cimitero galleggiante di anime. Il “mondo è finito” quando, abbiamo iniziato a confondere, la voglia di reagire con la violenza fine a se stessa e quando la politica, per noi, ha cominciato a far rima con qualunquismo. “Il mondo è finito” quando, diecimila cuori, hanno smesso di battere nelle troppo lontane Filippine. “Il mondo è finito” quando Napoli, troppo spesso trattata come “una carta sporca”, ha perso la nostra “Città della Scienza”
Il mondo è “risorto”quando, abbiamo rimesso al centro dei nostri discorsi parole come “integrazione, solidarietà, stato sociale”; quando abbiamo capito che, anche l’uomo più potente al mondo, non è una divinità e non è sempre vero che “morto un Papa se ne fa un altro”. “Il mondo è risolto” quando, abbiamo abbandonato pc, tablet, smartphone, per guardare la cometa ISON, sperando che continuasse a vivere, dopo la lotta contro il gigante Sole.
Il “mondo continua” quando, tutti i giorni, facciamo in modo che sia il nostro Capodanno