Il Movimento Cinque Stelle è nato da un blog e Grillo, unico e vero leader del Movimento (nonostante i grillini cerchino di convincerci e autoconvincersi del contrario) è uno dei più famosi e potenti blogger al mondo.
Claudio Messora (collaboratore de il Fatto quotidiano online) e Daniele Martinelli (nel 2009 cronista giudiziario per il blog di Antonio Di Pietro curato da Casaleggio e nel 2010 candidato alle regionali proprio per l’Idv) sono due blogger di successo scelti, sempre da Grillo, come coordinatori dei due gruppi di comunicazione per la Camera e il Senato.
Il Movimento Cinque Stelle, oggi, è in Parlamento e in Senato ed è uno dei partiti più importanti in Italia. La premessa fatta, unita all’ultimo dato, ci porta alla chiara e semplice conclusione che: l’Italia è una Repubblica fondata sui blog.
Negli ultimi anni avere uno spazio virtuale su cui poter scrivere i propri pensieri, senza molte censure, controlli e attraverso cui far passare delle informazioni, ha pian piano sostituito il confronto diretto, il faccia a faccia fatto attraverso la parola detta e reale. Sempre più spesso, il blog è diventato una sorta di Bibbia mediatica, da dove viene diffuso il Verbo ed ha sostituito i talk show televisivi politici (nelle stesse trasmissioni sono sempre più frequenti gli ospiti-blogger o notizie prese direttamente dai blog). Al blogger è stato conferito (da chi?) il ruolo di nuovo Dio.
Appare ormai chiaro che, la famosa gavetta, fatta all’interno delle piccole sedi di partito a “togliere la cera e mettere la cera” come ci insegna il buon e vecchio Karate Kid, armati di pazienza zen e tanta buona volontà e voglia di conoscenza è una modalità che non va più di moda. Oggi, nel manuale dei “giovani politici” la prima e fondamentale regola è: AVERE UN BLOG.
“Ma’ ndo vai se un blog non ce l’hai….”? Se non hai un blog di successo non puoi candidarti neanche a fare l’amministratore di condominio e a nulla importa se non hai competenze specifiche, il numero di “amici”, “follower” e “ seguitori vari” varranno molto di più di anni di esperienza sul campo. Sono pronta a ritrovarmi su YouTube, accanto ai tutorial di make up di Clio, quelli dedicati al “bravo politico” (alcuni neo eletti ne avrebbero tanto bisogno).
Alla fine di questa breve e caotica riflessione mi chiedo: ma anche Pertini e Berlinguer oggi avrebbero avuto un blog?
Penso che alcuni strumenti del web, come i blog, abbiano esaltato l’individualismo portandolo a livelli beceri ultimamente. Penso ad alcune delle uscite dei politici grillini, ma gli altri non vi sono comunque immuni.
Le istanze “conciliariste” promosse da Grillo tramite il web si scontrano e si sfasciano in ogni caso sul suo regime “papale” – formalizzato in direttive nel suo blog.
Pertini e Berlinguer userebbero i Blog? Non penso, perchè al centro del loro modo di comunicare immagino il DIALOGO, e non pagine di “diario personale” – lettere e non manifesti, appelli e non dictat.
Praticamente sono l’unico blogger da più di 6 anni che non è riuscito a diventare nemmeno sottosegretario???
Che brutta persona…
Eh non esistono più i blogger di una volta…