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Tag Archives: altezza

La moda è razzista

Se siete alte più di 170 cm, portate la taglia 38/40 e quando camminate per strada vi riconoscete nei manichini esposti nelle vetrine delle boutique non andate oltre con la lettura. Le parole che seguiranno sono dedicate a chi, come me, ha dimensioni tascabili e ricorda un’anfora.

Mi rivolgo alle donne della strada (detta così non è bella ma avete capito cosa intendo), alle donne che devono lottare con la pancetta, la gamba non molto slanciata, i seni troppo grossi ed i fianchi “accoglienti”: quante volte vi siete sentite sconfitte dopo un pomeriggio di tentato shopping? Io tante…

Diciamoci la verità: la moda è razzista. Affermazione troppo forte ma è la prima che mi viene in mente ogni volta che vedo la mia immagine riflessa nelle vetrine dei negozi, dove ad indossare gli abiti, quelli che, secondo l’assurda idea dello stilista di turno, dovrebbero stare anche su di me, ci sono manichini che avrebbero fatto impallidire  Naomi Campbell ai tempi delle sfilate per Versace. Continuo a pensare che la moda sia razzista anche quando, in camerino, stretta in abitini “alla moda” (di chi?) mi ritrovo ad essere a metà strada tra un Chupa Chups, larga sopra e stretta sotto e l’omino della Michelin (facciamo a gara per numero di rotoli) . La moda è razzista anche quando, entrando in un negozio, scopro che quasi il 50% degli abiti che metterei sono destinati a watusse, mentre il restante 50%, sono pensati per Lolitone di 40 anni, bimbe (minkia) in pieno svilluppo ormonale o arrivano direttamente dal reparto baby.

Bene, visto che in molti hanno lanciato l’idea di far sfilare modelle più “rotonde” ed esporre manichini più tridimensionali perché non farli anche più bassi. Anch’io, per una volta, vorrei provare il brivido di riconoscermi nella “finta donna tutta d’un pezzo” aldilà del vetro, senza sentirmi esclusa dal “mondo fashion”. Posso provare a convincermi d’essere nata nell’epoca sbagliata e che negli anni 50’ sarei andata via come il pane ma oh… non sempre funziona, un aiuto dall’esterno ogni tanto ce vo’.

Diversamentealta

Natalie Portman 1,59 cm; Eva Longoria e Cristina Ricci 1,55 cm; Scarlett Johansson, Sarah Jessica Parker, Drew Barrymore, Shakira e Winona Ryder 1,60 cm; Salma Hayek 1,50 cm; sorellanongemella 1,52 cm…no, non sto dando i numeri ma i morbidi e, in alcuni casi giunonici, centimetri di altezza di alcune tra le donne più affascinanti del mondo dello spettacolo, ovviamente la sottoscritta rientra nella categoria, solo per le sue dimensioni pocket, confortata dal sapere d’essere in buona compagnia. Immagino cosa state pensando, il vostro primo pensiero è stato: ma…ma è bassa! Bene, non sono bassa ma diversamentealta.

Essere “diversamentealte” ha molti vantaggi: occupiamo poco spazio, per noi c’è sempre un posto in macchina; possiamo fare shopping da Zara bimbo/a risparmiando sul costo dei vestiti; non abbiamo problemi nel trovare un uomo. Gli uomini alti preferiscono le donne basse, pensano che a letto, con una donna “meno alta”, possano lanciarsi in prove degne dei migliori contorsionisti del circo Orfei. D’altro canto, noi donne pocket, troviamo facilmente un uomo alla “nostra altezza” (si parla di statura e non di capacità intellettive, altrimenti il discorso cambierebbe). Recuperare un uomo più alto di noi infatti, non è un problema, in caso contrario, non ci resterebbe che rivolgerci direttamente a Biancaneve per chiederle il numero di telefono di uno Sette Nani (l’Ottavo a quanto pare è  – fortunatamente per noi – già occupato). Noi donne “diversamentealte” abbiamo un carattere deciso e definito, sin da subito dobbiamo farci notare per occupare il nostro piccolo spazio nel mondo e non soffriamo di vertigini, siamo molto vicine al suolo.

Non importa se rischiamo d’essere investite per strada perché quasi invisibili; se scendere dagli sgabelli di un pub diventa ogni volta un lancio con il bungee jumping; se per tutta la vita ci sentiremo dire “nella botte piccola c’è buon vino” (non riporto le perle di saggezza in versione hot); se dobbiamo scegliere bene le amiche con cui camminare per strada per evitare di sembrare la loro figlia; se dobbiamo evitare tacchi troppo alti, per non dare l’idea “donna bassa su trampoli che cerca di sembrare tristemente alta”. No, non importa…perché noi donne “diveramentealte” possiamo guardare il mondo da un altro punto di vista, dal basso per puntare in alto, perché salire è sempre un successo ma partire dall’alto per arrivare in basso è solo una triste discesa.