Prima o poi il giro di boa arriva per tutti. Ci sono giri di boa unici ed irripetibili, dolorosi e ripetitivi, momentanei o definitivi, scelti o capitati “come per caso”. C’è chi nella vita conoscerà un solo giro di boa e chi invece ne vivrà tanti. Posso dire con certezza di appartenere al gruppo dei giri di boa seriali. Nella mia vita infatti i giri di boa sono stati tanti, anche se non saprei dire con certezza quanti. Ogni volta, da lontano, inizio a scorgere una bella e tonda boa rossa che mi dice: Teresa, puoi aspettare tutto il tempo che vuoi con la tua barchetta in mezzo al mare; quello che non farai tu volontariamente lo farà la corrente. Il boa-pensiero come sempre si mostra lungimirante: le correnti mi spingono vicino vicino la boa, tanto che riesco a toccarla, studiarla e guardarla nei dettagli. Il giro di boa, la svolta, il cambio di rotta, chiamatelo un po’ come volete, a questo punto diventa inevitabile. I timori del pre-giro, lasciano spazio all’euforia per il nuovo percorso, fino a quando i remi ritornano in barca, per aspettare l’ennesimo richiamo al cambiamento, che con un canto da provetta serena di Ulisse, ritornerà ad incantare le resistenze razionali della mie mente.