Ho scelto di non fare l’insegnante perché ho una Laurea in Lettere indirizzo Storico-Artistico, arrivo da un tempo giurassico.
In classe, oggi, sarei come John Travolta nelle GIF che andavano tanto di moda qualche mese fa: totalmente spaesata.
Non saprei gestire lavagne elettroniche, prove INVALSI, testi con solo cinquerighecentocaratteri, mappe concettuali, slide, mancanza del libro di antologia, poca lettura, molti riassunti.
Ho scelto di non fare l’insegnante perché non lo sarei mai diventata: laureata troppo presto per essere contemporanea e troppo tardi per rientrare nei parametri di accesso a qualsiasi prova di abilitazione dal nome acronimo.
Prove che, lo confesso, forse non avrei mai superato perché sí…non riesco a ricordare la data precisa in cui é nato Tizio ed é morto Caio, non ricordo neanche la data precisa in cui é stato scritto un benedetto pamphlet, ma so “solo” perché é stato pubblicato e diffuso e a cosa poi ha portato. Non basta però per fare l’insegnante.
Ho scelto di non fare l’insegnante perché, l’idea che il tempo possa passare solo per me, mi mette ansia: una classe di alunni dalle facce diverse ma sempre giovani.
Ho scelto di non fare l’insegnante perché non basta conoscere una materia, bisogna anche saperla trasmette ed io non lo so fare.
Ho scelto di non fare l’insegnante e non sono per nulla pentita.