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Tag Archives: viaggi

… e se fosse stato lui a diventare punk?

Vi confesso che la prima parte della pubblicità di Trivago mi è piaciuta. Lui, lei, un albergo, gli sguardi, in viaggio da soli, tutti gli ingredienti per una storia d’amore lunga più di 30 secondi. Noi donne abbiamo immaginato che, dopo la chiusura delle porte dell’ascensore, il bello, dannato e ricco uomo chiedesse alla bella, acerba e punk donna, di andare a cena insieme. Gli uomini invece, hanno pensato…beh…hanno pensato (punto).

Trivago, abilissima nel capire il potenziale di una storia appena iniziata,  ha pensato bene di dare un sequel a quel flirt. Così, la domanda “come sarà andata a finire?”, trova una risposta nel nuovo spot, che racchiude i best moment della coppia, tutti rigorosamente vissuti in albergo.

Lui sempre bello, dannato e ricco. Lei sempre bella, acerba ma non più punk.

Eh si, se appare evidente che, l’immagine di lui è praticamente immutata, se non addirittura accresciuta di fascino (vedi scena corridoio: lui, con fare alla Ufficiale gentiluomo, accompagna lei, donna innamorata e addormentata, alla stanza d’albergo ormai matrimoniale). L’immagine di lei invece, sembra essere stata “ripulita”: niente piercing, chiodo, borchie o capelli pettinati con le bombe a mano.

Insomma una vera e propria “normalizzazione” di quella donna che, proprio per il suo look bizzarro, aveva fatto sorridere, nell’ormai famoso ascensore, l’uomo misterioso, conosciuto solo attraverso uno scambio di sguardi.

Adesso quindi, riusciamo ad intuire, cosa sia potuto succedere alla fine del primo spot: niente inviti galanti a cena; niente sesso sfrenato ma solo l’inizio di una storia d’amore che, lascia da parte l’anticonformismo e rende, tutta la vicenda, più patinata e vicina alla favola (il capello lungo e la barba finto incolta di lui, non fanno testo se abbinate ad un abito griffato). L’uomo dal generoso conto in banca, incontra per caso la pischella ribelle, un po’ squattrinata e si innamora: Cenerantola docet.

Cosa sarebbe successo se fosse stato lui a cambiare il look?

Lascio agli addetti ai lavori l’ardua sentenza ma vi confesso che, non mi sarebbe dispiaciuto vedere una storia d’amore meno “fiaba style”; più giocata sulle differenze tra due mondi che, si sono incontrati per caso ma si sono piaciuti per volontà.

La transumanza dei piumoni

Ogni anno, con l’arrivo dell’inverno, centinaia di piumoni migrano dal caldo Sud al freddo Nord.

Le destinazioni sono le più disparate ma gli arrivi sono uguali. Tutti i piumoni vengono accolti con calda gioia e morbidi abbracci.

Risalgono la penisola italiana, stretti sottovuoto, per stare nella valigia posizionata nella stiva dell’aereo o siedono accanto alla propria compagna di viaggio, sul sedile della macchina o del treno; quasi sempre i piumoni si accompagnano a donne. Raramente prendono il traghetto, soffrono il mal di mare e temono l’umidità.

Sembra paradossale che donne del Sud, poco abituate al freddo, quello vero, quello nordico che ti entra nelle ossa, siano esperte di piumoni tanto da mandarli in giro per tutto il Nord dell’Italia con orgoglio.

Invece, la donna del Sud, mamma, sorella, amica, fidanzata, nonna, zia, riesce con dovizia di dettagli e grande abilità tecnica, a scegliere il piumone giusto, quello che renderà le notti settentrionali calde e darà l’idea d’essere ancora su una spiaggia assolata della Sicilia, oppure davanti al meraviglioso paesaggio della costiera amalfitana o all’ombra di un ulivo secolare.

Ci sono alcuni piumoni che vanno per poi tornare, altri invece decidono di trasferirsi nella nuova casa e iniziano ad utilizzare l’articolo determinativo davanti ai nomi propri – vezzo tutto  nordico – per sentirsi più integrati. Così il piumone inizierà a farsi chiamare “il Piumone”  ma di notte, mentre è intendo a riscaldare, sognerà di tornare ad essere solo e soltanto “piumone”.

Adesso che ci penso, anch’io devo far migrare un piumone; c’è un letto al centro di Bologna che aspetta di ospitarlo. Quel letto ed il mio piumone hanno molti aneddoti da raccontarsi e storie di tortellini ed orecchiette da inventare.

Il (nostro) primo mesiversario

Il 12-12-12 Sorellanongemella ha emesso i primi vagiti. In 30 giorni molti mi hanno letta, altri snobbato o criticato e sono tantissime le persone che non mi hanno ancora scoperta.

In 30 giorni ho raccontato un po’ di me, ho visitato 7 regioni, visto tramonti, ascoltato un numero indefinito di canzoni, percorso 1700 Km. Ho ripreso a ballare tango e ad andare in palestra, ho capito cos’è il Gangnam style, conosciuto persone e dato vita a pensieri. In 30 giorni ho mangiato tortellini e una quantità di dolci natalizi che (volutamente) lascerò vaga, salutato il 2012 e accolto il 2013, sono ingrassata di 2 Kg e (purtroppo) letto 0 libri.

In 30 giorni il mondo è sopravvissuto ai Maya, ha fatto largo ad un nuovo anno ed ha archiviato il vecchio, fatto scendere milioni di Babbo Natale dai camini, annunciato le nomination all’Oscar, ha manifestato e lottato. In 30 giorni il mondo ha ascoltato preti e politici in delirio e salutato comete e grandi donne.

In 30 giorni, il mio mondo, che poi è anche il vostro, ha continuato a girare…e vi pare poco?